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In principio Dio creò il cielo e la terra (Gn. 1,1): due mondi, quello visibile e quello invisibile. Anche nel Credo chiamiamo Dio Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Questa separazione tra cielo e terra, tra mondo visibile e mondo invisibile esiste da tempi remoti. Pavel A. Florenskij definisce tale divisione "linea di confine", in cui la separazione, diventa contemporaneamente punto d'unione tra i due mondi. Questa "linea di confine" nelle chiese orientali si è concretizzata nell'iconostasi, la parete che separa il presbiterio dall'aula liturgica, il luogo dove si celebrano i divini misteri e lo spazio riservato ai fedeli. Nel corso dei secoli, soprattutto dopo la vittoria dell'ortodossia sugli iconoclasti, questa parete è stata coperta di icone. Queste immagini sono un anticipo della visione beatifica, una porzione di Cielo che viene offerta dalla sapienza della Chiesa, che le ha custodite e tramandate, come immagini sacre, finestre spalancate sul Mistero che ci attira e ci fa vivere.
Schema di iconostasi:
1. Porte Regali (a) Annunciazione (b,c,d,e) I quattro Evangelisti.
2. Ultima Cena.
3. Stipiti delle Porte Regali.
4. Icona di Cristo o della festa cui la chiesa è dedicata.
5. Icona della Madre di Dio.
6-7.Porte Diaconali con raffigurati i santi Diaconi o gli Arcangeli.
8-9.Altre icone dell'ordine locale.
10. Ordine della Deesis.
11. Ordine delle icone delle Feste.
12. Ordine dei Profeti.
13. Ordine dei Patriarchi.